Il grande dilemma che pervade la mente di tanti ragazzi (ma forse più dei genitori) nei pomeriggi che precedono compiti in classe o interrogazioni: “vado a catechismo o studio?”. Ma il dubbio potrebbe anche essere “calcio o catechismo?” oppure “danza o catechismo?”.
Proponiamo una semplice riflessione prendendo spunto dalla vicenda di Sangiovanni, il noto cantante (amatissimo dai nostri giovani, in arte Giovanni Pietro Damian), vicenda che ci ha colpito moltissimo e che ci suggerisce una domanda: come mai un ragazzo di 21 anni all’apice del successo, che ha praticamente tutto quello che il mondo può offrirgli, pronuncia la frase “non si può essere felici a tutti i costi” manifestando la sua fragilità e interrompendo il suo percorso “vincente”? E’ certamente una vicenda su cui riflettere e su cui far riflettere i nostri cari giovani: di quale felicità stiamo parlando? Perché forse la felicità, quella vera, non viene dall’essere famosi, dall’avere tanti soldi o tante ragazze, dall’essere ammirati e riveriti, dalla media del nove a scuola, dai successi nello sport o nella danza, forse c’è qualcosa di più profondo nel cuore di un ragazzo o di una ragazza, nel cuore dell’uomo.
E qui torniamo alla domanda di partenza: perché un ragazzo o una ragazza dovrebbe rinunciare a un’ora di studio per andare a conoscere Gesù, per andare ad incontrarlo e ascoltarlo? Forse, vale la pena provare a vedere se, incontrando Gesù Cristo nella propria vita, si può essere felici anche con la media del sei, perdendo qualche partita, arrivando ultimi al concorso di danza.
Lungi da noi sminuire studio, sport e danza, discipline bellissime e fondamentali per la crescita e la formazione dei nostri ragazzi, nessuno lo mette in dubbio: la nostra è solo una semplice riflessione sulla felicità. Forse nel nostro cuore c’è davvero molto più di quello che pensiamo, qualcosa di più profondo e legato al senso vero della nostra vita, del nostro percorso terreno (che un giorno terminerà, è inevitabile): permettiamo ai ragazzi di scoprirlo e vedrete, saranno felici, davvero felici.
Forza Giovanni!! E grazie per il tuo coraggio e la tua sincerità.